La Provincia chiede alle aziende fornitrici di fibra ottica la migliore delle connessioni possibili per tutte le scuole bellunesi. La richiesta di Palazzo Piloni è motivata dalla necessità di una maggiore digitalizzazione dell’insegnamento, anche in prospettiva di eventuali, e indesideratissimi, nuovi lockdown. «Nella prospettiva di una prosecuzione della didattica a distanza, non possiamo farci trovare impreparati – afferma la consigliera provinciale con delega all’istruzione, Serenella Bogana -. L’emergenza sanitaria di questi mesi, infatti, ha mostrato tutte le criticità del nostro territorio. Molte scuole hanno registrato difficoltà di ordine tecnologico, proprio nella dotazione di collegamento internet». E quindi la Provincia chiede per le scuole la migliore delle due opzioni per la connessione a banda ultralarga. Non la tecnologia “fiber to the cabinet”, nella quale la fibra arriva solo fino alla cabina per poi affidare il flusso dati al vecchio cavo di rame fino a casa dell’utente, ma la “fiber to the home”, che porta il collegamento ad alta capacità fino al modem. Ottenere la massima velocità di collegamento, sottolinea Bogana, è indispensabile per evitare rallentamenti nella nuova didattica. E a una dimensione caratterizzata da una maggiore rapidità, la Provincia affianca una riscoperta dei ritmi lenti della natura, con i primi sopralluoghi per il progetto “Belluno città delle rondini”, messo in piedi insieme al Comune e a un gruppo di associazioni faunistiche e ambientaliste. Seguirà un censimento dei nidi, mentre si sta valutando anche un’operazioni di sensibilizzazione della cittadinanza sull’importanza della tutela dei volatili, anche di fronte a operazioni di ristrutturazione di vecchi edifici.