Il Contrammiraglio Hector Albino Martini è un personaggio molto conosciuto in Argentina. Lo avevamo conosciuto nel 2007 quando aveva voluto visitare Pelos il paese da cui il padre era partito 70 anni prima. Un vero signore, con cui era amabile conversare, naturalmente nel dialetto cadorino che aveva appreso dalla nonna Marianna.
Hector era nato nel 1931 a Buenos Aires, nel 1947 entrò nella “Scuola Militare Navale” laureandosi come Guardiamarina e poi come pilota navale.
Con il grado di tenente partecipò alla prima spedizione scientifico-militare argentina al Polo Sud e fu uno dei piloti che il 6 gennaio 1962, partendo dalla base di Rio Gallegos, portarono 2 aerei ad atterrare sul pack polare.
“Fu davvero un lavoro di squadra – ricordava – dover navigare senza GPS e senza elementi tecnologici, fiduciosi solamente nella competenza dei nostri meccanici e dei nostri marinai”.
Nel 1982, con il grado di Capitano di Vascello, ebbe una parte rilevante nella guerra delle Falkland-Malvines contro l’Inghilterra al comando della portaerei “25 de Mayo”, nave ammiraglia della flotta argentina.
Il 2 maggio partecipò ad uno degli scontri più eclatanti di quel conflitto, che vide l’affondamento dell’incrociatore argentino “General Belgrano”, silurato da un sottomarino britannico.
In quell’occasione il Capitano Martini, sfidando la flotta inglese, portò la sua portaerei nei pressi del Belgrano riuscendo a salvare 770 naufraghi. Fatto di cui gli argentini gli furono sempre riconoscenti. Un frangente storico che Martini non amava ricordare e che semplicemente liquidava come “difficile”.
Nel 1985 fu promosso al grado di Contrammiraglio e nel 1989 a Comandante in Capo della Aviazione Militare Navale Argentina.